Frank Barat, coordinatore del Tribunale Russell sulla Palestina si aggiunge alla “lista nera” di Israele per gli attivisti dei diritti umani a cui viene proibito l’ingresso nel paese.
Il 24 aprile, dopo un interrogatorio di 4 ore condotto dallo Shabak (Servizi segreti interni israeliani) e dopo 23 ore in prigione Barat è stato espulso e deportato a Bruxelles dove attualmente risiede.
Frank Barat stava recandosi a visitare Israele/Palestina a titolo individuale ma era anche previsto che prendesse parte alla Conferenza sui prigionieri politici a Ramallah. Nel corso del suo interrogatorio gli è stato richiesto di fornire ai funzionari della sicurezza l’accesso alla sua casella email, una pratica per la sicurezza prevista da una recente legge. Non è inusuale per attivisti che lavorano in Cisgiordania di essere espulsi da Israele anche senza uscire dall’aeroporto.
Frank Barat ha scritto numerosi articoli sulla Palestina e curato libri con Noam Chomsky, Ilan Pappe e Asa Winstanley.
ECCP (Coordinamento europeo dei comitati e associazioni per la Palestina) condanna Israele per la detenzione ed espulsione illegale di Frank Barat – coordinatore del Tribunale Russell sulla Palestina ed anche per le nuove pratiche che consentono allo Shin Bet (Servizi di sicurezza) di accedere alla posta elettronica dei turisti che atterrano all’aeroporto Ben-Gurion. Consentire ad agenti della sicurezza di prendere iniziative invasive e discrezionali di questo tipo dimostra che Israele non è uno Stato democratico. Una tale legge costituisce una violazione del fondamentale diritto alla privacy, garantito dalla Convenzione europea dei Diritti umani (Art 8) e mette in pericolo l’insieme del movimento di solidarietà.
ECCP si unisce all’appello del Tribunale Russell sulla Palestina per una solidarietà globale con il Popolo palestinese finché non raggiunga il proprio diritto alla autodeterminazione.